al Bar Etna

mercoledì 28 novembre 2012

Al nostro amico "La scelta… condizionata! Suicidio il mostro in agguato"


La scelta… condizionata!
Dopo la notizia della tragedia umana, insisto nella ricerca estenuante di parole che dai miei pensieri e sentimenti esprimano e mi liberino da questo dolore, dal sentirmi disarmata, delusa dagli eventi, esasperata, ma molto arrabbiata per la volontà resa realtà di un mio ottimo conoscente cui ero legata da rapporti di affettuoso rispetto, oltre che dal legame puramente umano che tutti abbiamo con o senza cognizione.
Sempre più spesso l’uomo non è sicuro se il coraggio serva per morire o per continuare a vivere.
Ma appunto, il desiderio di “farla finita” di solito viene col desiderio di mettere fine alle sofferenze della vita (causate da malattie, da circostanze difficili, da depressione o dalla cruda combinazione di questi fattori).
Il desiderio di morire non fa parte del patrimonio genetico “naturale” dell’uomo, è una volontà che viene dalla disperazione, esasperazione (come il tagliarsi un dito a causa di un dolore forte e cronico insopportabile, o come strapparsi il cuore perché è stato spezzato e macerato da un evento emotivamente insopportabile, o tagliarsi le gambe perché non si ha più la forza di camminare, o cancellarsi definitivamente per non vedere più il dolore di chi ti ama nell’essere impotente nell’aiutarti se ti trovi in momenti di estremo bisogno non solo psichico ma fisico).
Nel caso dell’amico lo si conosceva come un ragazzo / uomo semplice, a modo, tranquillo e senza grilli per la testa, credo che ci troviamo di fronte al classico esempio di follia depressiva  (indipendentemente da quelle che possono essere state le circostanze scatenanti del suo tragico gesto), gesto dal quale (qualora avesse potuto incidere), non ha avuto la fortuna di essere forzatamente distratto dagli eventi o da un inconveniente qualunque al momento opportuno.
Un’altra vittima della depressione (che ahi-noi parla tante lingue spesso non comprensibili ai più) che ci sta fagocitando tutti a livello individuale, sociale ed esistenziale e trascinando (per motivi più o meno gravi o differenti) verso l’auto-annientamento.
Non riesco a interpretare diversamente il gesto di un amico che evidentemente soffriva da tempo magari in silenzio, nutriva il pensiero di un gesto al quale quasi tutti siamo stati o saremo qualche volta vicini, e che Dio ci mandi quell’inconveniente quando siamo sull’orlo del baratro vittime di  una forse giustificata follia.
Chi ha espresso con me questi pensieri mi ha scritto: -Ricordo di aver ballato con lui alcuni rock & roll.

Il suicidio… Non è solo morte, la notizia di un simile atto lascia sempre un profondo senso di smarrimento. Di solito solo in pochi casi la persona che lo attua, lo decide in maniera repentina magari per una forte depressione o una improvvisa situazione che si ritiene inaffrontabile.
In buona parte dei casi invece esso non è altro che la conclusione di un arduo percorso interiore doloroso, dilaniante durante il quale, frequenti sono i dubbi sul porre in essere o meno, il suicidio.

Motivazione… Reazione? In questo caso la persona che pensa di suicidarsi reagisce infatti a una situazione che ritiene disperata, inaffrontabile, di impotenza nel cambiare lo stato delle cose.
Ha subito un trauma… Ha perso una o più persone care, ne vede in pericolo altre? Ha avuto una delusione professionale o personale…
Il suicidio appare come l’unico mezzo per porre fine alle proprie sofferenze in quanto esse vengono ad un certo punto vissute come intollerabili.

Si resta a bocca aperta e spaventati da ciò che può accadere potenzialmente a tutti noi, in una frazione di secondo in cui restiamo completamente soli.
Proviamo ancora e sempre ad affidarci al nostro angelo custode che non ci lasci mai soli e non si distragga neanche per un momento.
Con affetto e nel grande rispetto dell’amico scomparso colpevole solamente della sua disperazione e di nient’altro.
A.G e A.G.

La gente ovunque nel mondo sperimenta Problemi, Dispiaceri Bisogni e Malattie e sviluppa  maestria , destrezza e conoscenza in risposta ad essi.


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